• Mappa
  • Ricerca
  • RSS
  • Grafica Predefinita
  • Alta leggibilità
  • Tutto Schermo
  • Dimensione Fissa
  • Stampa
 
 
 
  • Home
  • Chi Siamo
  • Normativa
 
 
 
sei in: Decreto legge sul femminicido: un copione già visto troppe volte!
 
 
 
 
 
 
  • Sportelli Informadonna
 
 
 
 
  • Azioni Positive nella Pubblica Amministrazione
 
 
 
 
  • Accordo di cooperazione per la creazione della Rete Antiviolenza Territoriale di Ancona
 
 
 
 
  • Violenza contro le donne nella protezione internazionale
 
 
 
 
  • Ricerche/Rapporti
 
 
 
 
  • Concorso Nazionale Rina Gatti
 
 
 
 

Decreto legge sul femminicido: un copione già visto troppe volte!

 
 
 

Benché dalle loro competenze ed esperienza non si possa prescindere per la realizzazione di qualsiasi iniziativa o legge su questo tema;
Ancora una volta la violenza maschile contro le donne viene considerata un problema di ordine pubblico e non culturale e sociale qual è, tanto da inserirlo in un una decretazione d'urgenza "in materia di sicurezza e per il contrasto alla violenza di genere". Ancora una volta la violenza viene affrontata in modo frammentario e settoriale: tanti i disegni di legge in attesa di essere discussi.
Ancora una volta si propongono interventi insufficienti e non strutturali, senza prevederne una adeguata copertura finanziaria, a cominciare dal " Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere" - previsto nel capo 1 del decreto legge n. 93 del 14 agosto 2013 - che si vorrebbe realizzare " a costo zero" ;
Ancora una volta si distinguono gli interventi sulle varie forme di violenza contro le donne (femminicidio, violenza sessuale, violenza di genere, stalking) dimenticando che si tratta di un unico fenomeno e rafforzando in tal modo uno dei meccanismi di negazione della violenza contro le donne, cioè la " separazione" . La violenza sessuale è solo una delle forme in cui si esprime la violenza contro le donne, che non essendo un fatto eccezionale, non necessita di misure straordinarie ma di uno strumento ordinario qual è il Piano nazionale antiviolenza;
Ancora una volta si producono nuove leggi che si dichiarano a difesa delle donne, quando il problema italiano non è la carenza di strumenti giuridici ma la loro applicazione, assolutamente insufficiente e disomogenea sul territorio nazionale. Ancora una volta la donna vittima di violenza viene considerata un " oggetto" debole e da tutelare, limitandone libertà e volontà, elementi peraltro determinanti sia per interrompere situazioni di violenza sia per prevenire il rischio di subire abusi o ulteriori violenze. L' irrevocabilità della querela, introdotta verosimilmente con l' intento di proteggere la donna da eventuali minacce o ritorsioni è una responsabilità che lo Stato attualmente non è in grado di assumersi: tale impostazione presupporrebbe l' esistenza di un sistema di protezione efficace, in grado di tutelare la vittima, sia per quanto riguarda la propria sicurezza, sia per quanto riguarda le risorse disponibili per un percorso di uscita dalla violenza; richiederebbe l' esistenza di una Rete funzionante ed estesa a tutto il territorio nazionale tra servizi e organizzazioni attive per il contrasto alla violenza, un numero di centri antiviolenza e Case Rifugio proporzionato alla popolazione e adeguatamente finanziati e infine la formazione specifica di tutti gli operatori coinvolti. La realtà italiana è ben diversa: non esiste un serio programma di protezione della vittima che ne tuteli l' incolumità, dalla denuncia in poi, né un serio programma di interventi di prevenzione e contrasto alla violenza. Si rende irrevocabile la querela, ignorando che tante donne sono state uccise dopo che avevano ripetutamente e inutilmente denunciato e che in Italia come all' estero, a frontedi un aumento delle denunce, aumentano le archiviazioni, così come si riducono i processi che si concludono con una condanna del maltrattante.

 

La violenza maschile contro le donne non è un' emergenza!
E' un problema che non può più essere rimandato, deve essere una priorità nell' agenda politica italiana e occorrono misure organiche, effettive e stabili di contrasto e prevenzione, attuando gli impegni che l' Italia da anni ha sottoscritto anche a livello internazionale, non ultimo la Convenzione di Istanbul! Per questi motivi, benché il capo 1 del decreto legge n. 93 del 14 agosto 2013 - contenga alcune utili disposizioni e modifiche al codice penale e procedura penale, che per anni abbiamo chiesto anche a livello internazionale, lo riteniamo insoddisfacente e ne respingiamo i presupposti. Le misure previste sono inadeguate a contrastare la violenza e ben lontane dal dare attuazione alla Convenzione di Istanbul. Chiediamo che il Governo affronti in modo organico e strutturale il tema, nominando un soggetto istituzionale che coordini gli interventi sulla violenza. L' attuale Piano nazionale -già da D.i.Re criticato perché totalmente inadeguato rispetto agli standard europei, inefficace nel raggiungere gli obiettivi previsti e insufficientemente finanziato- è in scadenza (novembre 2013). Riteniamo il suo rinnovo una opportunità: il prossimo Piano dovrà essere intercompartimentale e interdisciplinare, con attenzione specifica a misure concrete di sostegno ai Centri Antiviolenza, senza le quali qualsiasi intervento rappresenterebbe una demagogica enunciazione di principi. Ci aspettiamo inoltre misure che assicurino un adeguamento di tutti i servizi per donne vittime di violenza ai criteri di qualità richiesti già nel 1999 dal Consiglio d' Europa.

 

Il nuovo Piano nazionale dovrà prevedere il confronto tra tutti gli attori necessari.

 

Chiediamo pertanto al Governo che D.i.Re, donne in rete contro la violenza, l' Associazione nazionale che rappresenta i Centri antiviolenza su tutto il territorio
italiano, sia considerata una stabile, qualificata e autorevole interlocutrice per gli oltre 20 anni di lavoro a fianco delle donne che hanno subito violenza. Non si può prescindere da un confronto serio con questa esperienza per intervenire in qualsiasi forma sul tema della violenza maschile contro le donne.

 

Roma, 25 agosto 2013

 
 
 
 
 
 

Link correlati

 
 
 
 
 

Documentazione Scaricabile

 
 
 
 
 
 
  • www.provincia.ancona.it
 
 
 
 
  • Numero anti violenza e stalking
 
 
 
 
  • Antidiscriminazioni razziali
 
 
  • Antitratta
 
 
 
 
  • Sportello Antiviolenza
 
 
Locandina Centri Antiviolenza Orari Centri Antiviolenza (930 KB)  
 
 
 

Sito realizzato con CMS per siti accessibili e-ntRA Credits